domenica 31 luglio 2011

UNA VIA D'USCITA

Dopo uno degli Assessori della Giunta, da qualche giorno, il Sindaco di Caltanissetta ha salutato l’ormai ex Direttore Generale che si è dimesso dall’incarico motivando il gesto con la poca attività dell’Amministrazione e parlando, specificatamente, del problema legato allo smaltimento dei rifiuti per cui, a suo dire, non si è fatto quello che era previsto.
Trovo fortemente divertente il fatto che tutte queste persone che “mangiano” grazie agli incarichi ricevuti da questa Amministrazione sono ultra sicuri ed ultra decisi nell’esprimere i loro convincimenti in favore del Sindaco e mostrano, nei confronti di chi critica, una certa arroganza e supponenza nel sostenere le proprie tesi ……… poi, come per magia, “il giorno dopo” si dimettono ed ammettono gran parte delle lacune che sono state evidenziate per mesi da Consiglieri, stampa e cittadini in genere.
La baracca non regge più ed il nostro “caro Sindaco” dovrebbe avere l’umiltà di ammettere di aver fallito e di dover tornare a fare il suo lavoro privato e stop. D’altronte lui stesso dice di essere “prestato” alla politica……. ebbene grazie ! restituiamo il prestito e voltiamo pagina; la politica non fa proprio per lui. Se anche il Direttore Generale ti abbandona significa che non c’è proprio niente da fare e che la situazione è pressoché irrecuperabile.

Dalla città alla nazione con un filo conduttore che rimane la “malapolitica” e la scarsa coerenza dei nostri dipendenti. Nel profondo nord, in Val di Susa, si è svolta ieri l’ennesima manifestazione degli abitanti del posto contro l’inutile grande opera da 22 miliardi di euro che si vuole realizzare a tutti i costi. A tal proposito e, visto che si parla della coerenza dei politici, volevo segnalarvi il comportamento del Consigliere Provinciale di Sel ….. tal Ferrendino …… in passato strenuo oppositore della TAV ed oggi, invece, molto più “moderato” sul tema tanto da non perdere tempo nell’esprimere la propria solidarietà per chi lavora dentro il cantiere e nell’andare, addirittura, a far visita (ufficiale) per portare la propria vicinanza di persona. Quindi mentre Vendola ed i suoi seguaci si indignano e si riempiono la bocca (e le bacheche di Facebook) contro la grande opera e con “meravigliose frasi di sinistra” ……. nella pratica quotidiana i propri esponenti di spicco del posto solidarizzano con chi la TAV vuole farla, condannano la violenza dei manifestanti (e la polizia ?) e si comportano, quindi, in maniera totalmente opposta, nei fatti, rispetto alle parole. L’ambiguità di questo “nuovo” pseudopartito, nato dalle ceneri di una sinistra che non c’è più, è peggiore di quella del Pd. Quest’ultimo, infatti, è dichiaratamente un partito ormai di centro (basta pensare a come si è formato) mentre Sel continua a “predicare” in un certo modo (cercando di raccogliere consensi a sinistra) ma poi ”razzola” malissimo nell’azione sul territorio dove dimostra di non distinguersi minimamente dal Pd e dalle altre forze politiche che pensano solamente ai propri interessi e se ne sbattono della volontà dei cittadini. E’ vergognoso e va detto !

Il mondo, intanto, trema per il possibile “default” degli Stati Uniti d’America dove, tanto per cambiare, sono le forze politiche a dover decidere se si fallisce o meno (!!!). Non capite male ! Obama ed i Repubblicani non stanno discutendo di come risolvere i perversi meccanismi che stanno facendo fallire il pianeta indebitato …… con se stesso. I politici americani stanno solamente litigando per mettersi d’accordo sulle modalità per l’innalzamento del debito degli Usa (sti cazzi !!). Esattamente come avviene da noi, si rinvia il problema e si litiga su “chi deve pagare”: nuove tasse o taglio delle spese sociali ?

Ma si può ancora chiamare “politica” questa pratica che, a tutti i livelli, cerca solamente di raccogliere consensi (di qua e di la senza vergogna) e di rinviare i problemi senza risolverli ? secondo me non più….. non esistono più, se non sulla carta, le “identità politiche” in quanto chi si trova ad amministrare deve fare i conti con l’economia globale che è diventata la vera padrona dei nostri Comuni, del nostro Paese e del nostro pianeta. Bisogna avere il coraggio (e trovare il modo) di azzerare tutto e ripartire dagli interessi e dalle necessità degli abitanti del pianeta. Finché sarà l’economia globalizzata a decidere su tutto e persino al di sopra della politica, non avremo mai una via d’uscita.

1 commento:

Anonimo ha detto...

c'è sempre la rivoluzione...(conny)