mercoledì 20 luglio 2011

IO NON CI STO !

Voglio iniziare questo post togliendo di mezzo eventuali equivoci che potrebbero scaturirne: personalmente rimarrò sempre e comunque dalla parte di chi aspetta di sapere tutto sulle stragi del 1992 perché è fin troppo evidente che quanto è venuto a galla, ad oggi, non rappresenta la completa verità e che è ormai certo che "pezzi dello Stato" hanno, in quegli anni ed in quelli successivi, coperto e partecipato all'insabbiamento dei fatti.
Le inchieste portate avanti dalla Magistratura nissena hanno raggiunto dei buoni riscontri e le parole di alcuni "pentiti", così come gli "scarsi ricordi" di esponenti delle Istituzioni di allora, non hanno fatto altro che ribadire e confermare quelle che sono, da molti anni ormai, le istanze di Salvatore Borsellino e del "Popolo delle Agende Rosse".
La giornata di ieri in Via D'Amelio è iniziata, per me, intorno a mezzogiorno quando, in mezzo ad un caldo torrido, sono arrivato sul posto. Quest'anno, a differenza dello scorso, il palco è stato autorizzato dal Comune di Palermo ma, almeno fino alle 16,30, l'affluenza di persone è stata abbastanza scarsa. A partire da quell'ora, poi, Via D'Amelio si è quasi del tutto riempita raggiungendo il massimo delle presenze dalle 16,58 ......... ora della strage di 19 anni fa. Il pomeriggio è proseguito con i toccanti interventi dei parenti della scorta (saltata in aria insieme al Giudice) e con quelli di alcuni Magistrati di Palermo.
Molto emozionanti sono stati parecchi momenti del pomeriggio: oltre alle sempre "forti" parole di Salvatore ed agli interventi suddetti, è stato molto intenso anche il discorso della Sig.ra Rossella Accardo, ex moglie e madre di due persone scomparse nel nulla qualche anno fa e madre di un secondo figlio che, durante i mesi successivi alla scomparsa dei congiunti, si è suicidato buttandosi dal balcone; sto parlando della storia dei Maiorana e di una donna, Rossella appunto, che ho avuto il piacere di conoscere personalmente e che ha dimostrato, anche in questa circostanza, grande forza e grande determinazione.
Già lo scorso anno avevo espresso le mie forti perplessità a Salvatore Borsellino sul fatto che, finito il presidio alle 18,00, vi era stata la visita di Gianfranco Fini che, come ricorderà chi segue il blog, aveva provocato alcune contestazioni e lo sconforto di tante persone provenienti da ogni parte d'Italia che si erano sentite   tradite e "violate". Avevo personalmente fatto notare la cosa a Salvatore (prima tramite uno scambio di e-mail e poi in occasione di un incontro a Palermo nel Novembre del 2010) che, con la solita schiettezza, si era rammaricato dell'accaduto e mi aveva assicurato che, per il 2011, il presidio sarebbe durato fino a mezzanotte in modo tale da non dover riceve "visite sgradite".
Il motto delle Agende Rosse era, anche ieri, ben esposto in uno striscione che recitava "NO CORONE DI STATO PER UNA  STRAGE DI STATO"; motto che riassume benissimo quello che, da anni, lo stesso Salvatore Borsellino ha ripetuto con forza e determinazione e che è diventato proprio anche di chi, Agenda Rossa al cielo, chiede "Verità e Giustizia" per quel periodo buio e triste della nostra debole democrazia; purtroppo, però, ieri non tutto è andato come previsto e come si aspettavano la maggior parte dei presenti. In mattinata, infatti, è arrivato il Presidente della Camera Fini che, previo permesso chiesto a Salvatore Borsellino, ha deposto una corona di fiori sul luogo della strage. Io non ero ancora presente durante la "visita" di Fini ed ho potuto solamente ascoltare il racconto di alcuni dei presenti. La corona è stata subito rivoltata da qualcuno ed è rimasta così come la si vede nella foto per tutto il tempo.
Giunto a casa, però, ho dato un'occhiata ai video già presenti su YouTube e, dopo aver visto quello che vi pubblico alla fine di questo post,  non nascondo di essere rimasto fortemente sconcertato e dispiaciuto dalle parole dette da Salvatore Borsellino al Presidente della Camera.
Va scritto, per amore della verità, che il fratello del Giudice ucciso ha sempre detto di non volere la presenza di personaggi che ricoprono indegnamente le cariche Istituzionali e, quindi, questa affermazione lascia spazio ad una certa discrezionalità. Ma chi stabilisce e chi decide chi è degno o non è degno ? secondo quale criterio ? Lo striscione esposto dalle Agende Rosse è fin troppo chiaro e, secondo me, non fa alcuna differenza tra personaggi degni o meno ma chiede che non vi sia alcuna "corona di Stato"; le parole dette a Fini da Salvatore sono altrettanto chiare: "noi la ringraziamo per la sua presenza e per il suo impegno costante a difesa della Magistratura". No ...... io non ci sto ! io non mi sento più, purtroppo, rappresentato nelle parole di Salvatore; io non ringrazio Fini di un bel niente. Non ringrazio nessuna Istituzione finché non sarà fatta piena luce su quelle stragi e non ringrazio, ma anzi disprezzo, un uomo che, per ben sedici anni, è stato alleato ferreo di Berlusconi e Dell'Utri: di un massone e di un mafioso. No Salvatore ! mi spiace infinitamente doverlo scrivere e ribadire ma quelle parole riferite a Fini rappresentano, per me, la fine della mia esperienza come Agenda Rossa per come è stata intesa fino ad oggi........ anzi no.......... fino a ieri. Se per Salvatore Borsellino Fini è un "personaggio degno", per me e per molti altri presenti ieri in Via D'Amelio non è così. Non può esistere discrezionalità in tal senso e non può essere una sola persona, seppur autorevole nella circostanza, a stabilire chi è e chi non è degno di deporre una corona in Via D'Amelio. Sia le mie parole, private, dello scorso anno sia queste, pubbliche, di oggi sono state espresse nell'unico interesse ed obiettivo finale di salvaguardare il "Movimento delle Agende Rosse" che, per via di questo genere di scelte, rischia di scomparire e di implodere su se stesso.
Fini non può essere considerato degno e non va ringraziato per nulla. Fini è quello stesso politico che, nell'arco del tempo, ha inneggiato a Mussolini per poi "rinnegarlo", ha sostenuto Berlusconi in tanti anni di "porcherie incostituzionali", ha scritto e firmato (con Bossi !) una Legge sull'immigrazione totalmente fuori da ogni logica umanitaria e funzionale. Fini è lo stesso "uomo tutto d'un pezzo" che, esattamente 10 anni fa, guidava le operazioni nel comando dei carabinieri di Genova quando si perpetrò uno dei peggiori atti di squadrismo organizzato da parte delle forze dell'ordine contro i "no-global" durante le manifestazioni contro il G8. Squadrismo, torture nella caserma di Bolzaneto ed anche una vittima: Carlo Giuliani. Fini ed i suoi "compagni di merende" sono responsabili della caduta libera della nostra martoriata Italia da ogni punto di vista: morale, di libertà, di giustizia sociale e di tenuta economica. Fini non è degno di deporre una corona in Via D'Amelio così come non è degno di rappresentare l'Italia e gli italiani. Fini è un fallito della politica che si è "bruciato" da solo sbagliando nei fatti e nelle "mosse politiche".
Paolo Borsellino e Carlo Giuliani: mi piace ricordarli insieme seppur appartenessero ad "universi" diametralmente opposti, seppur siano vissuti in periodi diversi, seppur avessero modi di pensare e modi di interpretare la propria vita distanti "anni luce". Paolo e Carlo, però, hanno entrambi lottato in buona fede e "per un mondo migliore" ed hanno perso la propria vita per mano dello Stato. Quello stesso Stato che dovremmo essere "tutti noi" e che, invece, sembra appartenere solo a qualcuno.


4 commenti:

Exidor ha detto...

"non può essere una sola persona, seppur autorevole nella circostanza, a stabilire chi è e chi non è degno di deporre una corona in Via D'Amelio"

ok, nomina la giuria che si unirà al tuo autorevole parere e buona fortuna, ex agenda rossa.

Luciana ha detto...

Mah, per capire certe scelte di Salvatore (discutibilissime, io stessa non sono stata contenta dell'accoglienza a Fini, ma non per la persona, bensì per il principio per cui eravamo lì: presidiare. Se si presidia si presidia per tutti e basta) bisogna mettersi nei suoi panni.
Capire cosa può passargli per la mente in quei giorni.

Ha commesso lo stesso errore con Di Pietro. Ha cercato in lui l'uomo che gli avrebbe permesso di raggiungere la verità. L'uomo che avrebbe cambiato il suo partito per poi cambiare l'Italia.

Mai niente vi fu di più sbagliato.

Però questo è un errore che non mi allontana de Salvatore nè dal movimento.
Il dolore e il diritto di ricordare come meglio crede sono i suoi. Io posso fargli capire il mio dissenso e cercare di farlo ragionare in modo diverso per il prossimo anno, ma non posso imporgli il mio volere.

Anonimo ha detto...

Sei tu degno di dire chi deve esserci e chi no? La prossima volta fai una lista di invitati e metti i buttafuori all'ingresso.... magari qualche zecca di qualche centro sociale che ne dici, ti piace come idea?

Ti prego non offendere la memoria dei morti evita paragoni tra chi ha servito la patria, con amore, dedizione, passione, fino a sacrificarsi con la vita con chi a genova era con un estintore da scagliare contro un defender--- ti prego non infangare la memoria del Camerata Paolo!

Paolo presente

Gianluca

Angioletto ha detto...

Intanto non ho offeso nessuno e sei tu ad offendere la memoria di Paolo col termine "camerata". Detto questo, la risposta alla tua domanda è semplicissima: non decido io e non decide nessuno. Come recitava lo striscione: "NIENTE CORONE DI STATO PER UNA STRAGE DI STATO". Credo che sia chiarissimo ..... ne Fini ne nessun altro. E' semplice da capire ma già leggendo il post.