domenica 1 maggio 2011

PICCOLE MACCHIE



Ieri sera ero stanco. Stanco ma soddisfatto, come spesso avviene in questi casi. Un'intera giornata passata in strada (col clima che ci ha alla fine agevolato) ed a contatto con la gente.
Conferenza stampa al mattino e banchetto con volantinaggio e raccolta firme il pomeriggio. Tanti i nisseni di buon senso che hanno firmato ed hanno scambiato informazioni ed opinioni con noi, tanti altri disinteressati a tutto e tutti che non hanno accettato nemmeno il volantino sui referendum.
Tra i firmatari della petizione per l'abbassamento dei costi della politica regionale anche qualche rappresentante della politica locale. Un ex assessore, infatti, ha firmato e lasciato anche il contributo economico per il Movimento (!!)..... non ha accettato la spilla in omaggio ed, in quel momento, mi ha sottolineato (col sorriso sulle labbra) che era stato il più votato in assoluto nelle scorse elezioni comunali (Pdl) e che, quindi, la sua firma valeva molto più di quella degli altri. Io ho finto di non riconoscerlo e, quando ho chiesto il motivo del plusvalore della sua firma ed ho sentito la motivazione, gli ho risposto che, visti i trascorsi politici, avremmo dovuto "nascondere" la sua firma a Grillo ...... altro che plusvalore !


Oggi è domenica e, quasi, ci si dimentica che sia anche il Primo Maggio. Festa nazionale dedicata a tutti i lavoratori ed alle loro lotte. Festa nazionale che, un po' di tempo fa, veniva accompagnata da un maggior sentimento da parte dell'opinione pubblica e che, oggi, dovrebbe avere ancora maggiore forza visto il livello che ha raggiunto la qualità della vita dei lavoratori e considerando che la loro sicurezza è ormai solo un'utopia. La colpa dell'essere arrivati a questo punto è, tra gli altri, anche dei sindacati. Gli stessi sindacati che, da oltre venti anni, organizzano il bellissimo concerto di Roma ma che poi, negli altri 364 giorni dell'anno, si accordano con il Governo di turno e lanciano i propri leader nella politica di professione. Un circolo vizioso, quello composto da politica - sindacato - lavoratore, che vede sempre quest'ultimo subire le decisioni, gli accordi e gli inciuci dei primi due, a discapito della sua progettualità e, spesso, della sua stessa vita.
A far passare ulteriormente in secondo piano la festa dei lavoratori c'è anche l'operazione-beatificazione di Wojtyla. E', in primis, un'operazione di immagine e di marketing ma è anche una mistificazione ulteriore di come viene vissuta la religione cattolica. Si beatifica un uomo dimenticando la sua posizione nei confronti degli omosessuali (aberrante !); si dimenticano i silenzi e le coperture di quegli anni su tutti i fatti di pedofilia scoperti negli ambienti clericali di tutto il mondo; si dimenticano le "imbarazzanti" visite a dittatori sanguinari (su tutti Pinochet) legittimati dalla sua santa presenza e si dimenticano anche fatterelli interni come la scomparsa di Emanuela Orlandi. Tutte piccole macchie di un Pontificato portato avanti come al solito: prima la politica e poi, forse, la religione.
A Wojtyla beato (in nome e per conto di chi ?) avverrà, stavolta, un vero miracolo; qualcosa di straordinariamente eclatante che, in altri casi, mai e poi mai sarebbe potuto avvenire: Gesù, nonostante la resurrezione e l'ascesa in cielo, una volta saputa la notizia dell'avvenuta beatificazione farà, per la prima volta dopo oltre duemila anni, qualcosa che non ha mai fatto prima: si rigirerà più volte nella tomba !!

Nessun commento: