sabato 22 gennaio 2011

NON VOLTARSI DALL'ALTRA PARTE

Da quando le riunioni del Movimento sono state fissate sempre il mercoledì e da quando, chissà per quale validissima ragione editoriale, una bella trasmissione televisiva come "Chi l'ha visto ?" è stata spostata dallo "storico lunedì" proprio al mercoledì sera, riesco a seguire meno tutte le vicende e le inchieste, vecchie e nuove, che con insistenza ed abnegazione vengono portate avanti da quella che è una vera trasmissione di servizio. Una delle tante vicende che da qualche anno vengono seguite dalla trasmissione di Raitre è quella relativa alla sparizione dei Maiorana: padre e figlio scomparsi nel nulla dalla provincia di Palermo e che, con ogni probabilità, sono stati vittima di "lupara bianca"; le frequentazioni, i contatti, le amicizie e "certe ostentazioni" del padre (uno dei due scomparsi) fanno pensare a questo anche se la madre ed ex moglie degli scomparsi continua a cercarli vivi, senza arrendersi nemmeno dopo la morte suicida dell'altro figlio...... avvenuta proprio per una forma depressiva derivante dall'angoscia e dalla profonda tristezza provocate dalla sparizione dei congiunti. L'esempio di questa donna è emblematico: nemmeno di fronte al trascorre degli anni ed ai molti indizi che portano a pensare che i due siano morti, la madre in questione osa abbassare la guardia. Nel suo piccolo, seppur per ragioni strettamente personali, questa donna continua a lottare contro la mafia che, indirettamente e non, gli ha portato via quanto di più importante ci fosse nella sua vita: i suoi due figli.
Per noi cittadini "fortunati", che non abbiamo mai subito direttamente e personalmente danni dalla malavita organizzata, quali sono le cose più importanti della nostra vita ? La dignità di cittadini, l'opposizione alla prevaricazione ed al servilismo, l'orgoglio di essere contemporaneamente Siciliani e liberi ed il poter veder rinascere finalmente la nostra terra amministrata da cittadini onesti e profondamente antimafiosi.
Domani sarà trascorso esattamente un anno dal sit-in della "Scorta Civica" di Caltanissetta che ebbe una grande partecipazione cittadina (oltre 2.000 presenti) e che "costrinse" certi politici locali (che di antimafia non parlano mai...... anzi.....) a partecipare al sit-in pro Magistrati. Iniziativa che portò il capoluogo nisseno alla ribalta nazionale grazie ad Annozero e che, a macchia d'olio, si allargò spontaneamente in vari posti della Sicilia e dell'Italia intera con tante "Scorte Civiche" che nacquero spontaneamente. Diverse le iniziative organizzate nel corso di quest'anno da noi nisseni così come dalle altre "Scorte", ma si può e si deve fare di più. Tra due settimane il compleanno verrà celebrato come si deve con un'iniziativa, in fase di definizione, che ci chiamerà nuovamente in causa per gridare con forza il nostro NO alla mafia !
No alla mafia a tutti i livelli: nel nostro piccolo e nel nostro quotidiano ma anche ai piani alti delle istituzioni; contestando e protestando per la presenza di politici ed amministratori in odor di mafia. 
Si attende, in giornata, la sentenza della Cassazione che riguarda l'ex Presidente della regione Sicilia Cuffaro. C'è aria di abbassamento della pena ed è probabile che non venga riconosciuto il favoreggiamento alla mafia ma, bensì, solo il favoreggiamento semplice, così com'era stato stabilito dalla sentenza di primo grado; in quell'occasione Cuffaro festeggiò pubblicamente mangiando cannoli siciliani perché contento di essere stato condannato solo a cinque anni (!!); stavolta, trattandosi di pena definitiva, festeggerà finalmente in galera ? boh..... forse tra prescrizioni e aggiramenti vari Vasa vasa non farà un solo giorno di carcere ed, anzi, ci sarà l'ennesimo attacco ai Magistrati di turno trasformando una condanna prescritta in un'assoluzione (come sentiamo falsamente affermare spesso in questi giorni in merito ad Andreotti e Mannino).
La Costituzione impone, a chi ci amministra e ci governa, disciplina ed onore: aver favorito dei singoli cittadini (risultati poi mafiosi !!) non credo sia un onore; se Cuffato non andrà in galera, ci aiuti almeno a pulire le Istituzioni: dimettendosi.
Cuffaro è il classico esempio di politico ammafiato che non sconterà la sua pena in carcere. E' il classico esempio che mi porta, provocatoriamente, a sostenere certe battaglie scomode (ndr. Cesare Battisti) perché non vedo e non sento lo stesso sdegno degli italiani, dei media e dei politici nel pretendere la pena giusta a chi la merita.
Finché gente come Cuffaro e Dell'Utri farà parte delle Istituzioni, il nostro dovere di cittadini a difesa dei Magistrati dovrà essere ancora più forte. Senza le connivenze politiche, il lavoro degli organi inquirenti unito alla coscienza civile dei cittadini avranno, prima o poi, la definitiva vittoria ma è necessario non voltarsi dall'altra parte.

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