domenica 2 maggio 2010

TRAILER


A simboleggiare l'inutilità delle feste e delle commemorazioni ci ha pensato ieri il destino. Proprio il Primo Maggio, festa dei lavorati, si è registrata l'ennesima morte sul lavoro, l'ennesima vittima innocente, l'ennesimo morto anonimo per il quale non ci saranno commemorazioni, non ci saranno funerali di Stato, non ci saranno autorità presenti e medaglie al valore. Restano, nelle nostre orecchie, le inutili parole di Napolitano e le note del concerto di Piazza San Giovanni. Non voglio certamente dire, con questo, che si debbano annullare le feste storiche (25 Aprile e 1 Maggio), ma certamente che se, insieme ad esse, non si da inizio ad una vera politica per il lavoro ed a tutela dei lavoratori, le feste non servono proprio a niente e sono solo giornate dedicate alla conta dei morti e dei disoccupati. Quello che sta avvenendo in Grecia (e non in Sudamerica !) dovrebbe rappresentare l'ultimo avviso di allarme rosso per il nostro paese invece, per gli esponenti della maggioranza di Governo, l'esempio del paese vicino viene utilizzato solo per convincere gli italiani che per l'Italia è diverso, che il Governo ha operato bene e che i rischi, per noi, sono ormai nulli; oppure viene utilizzato il dramma greco per rafforzare la tesi che il federalismo serve urgentemente e che è l'antidoto indispensabile affinché non avvenga la stessa cosa anche da noi. Non sono un economo e non sono un esperto di conti pubblici; ritengo, però, che non sia difficile capire che la catastrofe greca è semplicemente il "trailer" di un film che, a breve, potremmo vedere anche in Italia. E' probabile sia già troppo tardi e sia impossibile tornare indietro e prendere strade diverse ma, come avrete notato, nemmeno il crollo economico di uno Stato a noi vicino riesce a mettere in primo piano nell'agenda politica l'interesse del cittadino comune, del lavoratore cassintegrato, del disoccupato. Le priorità continuano ad essere la Giustizia, le intercettazioni, i lodi Alnano. Questa classe dirigente dovrà, presto, rendere conto di tutto il tempo e la forza che non sta impiegando per evitare all'Italia che il trailer della vicina Grecia, diventi drammaticamente un film in prima visione dal titolo: guerra civile tra disperati.

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