lunedì 24 maggio 2010

UNA GOCCIA NEL MARE


Appena qualcuno ha ipotizzato che fossi solo io a leggere il mio blog..... dall'oggi al domani...... le visite sono vertiginosamente (si fa per dire :-D) salite ad una media di 50 al giorno ! ..... grazie mille per le critiche e le polemiche quindi !

Argomenti odierni di carattere nazionale; basta col provincialismo nisseno (per oggi) e, soprattutto, basta col calcio fino ai mondiali. Complimenti ai merdazzurri...... stop.

L'italia affonda nel suo stesso mare: dopo mesi di rassicurazioni da parte di Tremonti e del nanopiduista sulla situazione dei conti italiani, scopriamo, in questi giorni, che non è proprio così. Ci viene annunciata una manovra dura e piena di sacrifici che si spera, testuale, sia momentanea. Una manovra economica momentanea ?.... non definitiva ?.....ma stiamo scherzando ?... ormai ci prendono liberamente e serenamente per i fondelli e ci accolliamo di tutto e di più. Una manovra economica è frutto di un programma molto complesso di ampissima scala, per sua stessa definizione non può non essere definitiva e, visto l'andazzo di evasione fiscale, tangenti e sistemi marci, la situazione non può che peggiorare o, ben che vada, non migliorare sicuramente. Ora, rischiando di fare del qualunquismo che qualunquismo non è, volevo stimolare i lettori a riflettere sulla favoletta che ci viene raccontata quando, giustamente, l'uomo della strada chiede che vengano tagliati gli stipendi dei parlamentari; i diretti interessati parlano di una goccia nel mare volendo lasciar intendere che questo genere di sacrificio non avrebbe alcuna incidenza. Io dico che se mettiamo insieme gli stipendi (e tutti i privilegi annessi e connessi) di deputati nazionali, senatori, ministri, sottosegretari, deputati regionali e giunte, consiglieri provinciali e giunte di tutta Italia e li dimezziamo verranno fuori belle cifre che non sono certamente una goccia nel mare. E' necessario che il popolo italiano si dia una svegliata e si renda conto che la classe dirigente di questo paese bada solo a se stessa ed a mantenere i propri privilegi, fingendo dispiacere per i sacrifici a cui saranno costretti tutti gli italiani, già in grosse difficoltà di natura economica.

Altro provvedimento vergognoso in itinere parlamentare in questi giorni è la cosiddetta Legge bavaglio che, non solo limita l'utilizzo delle intercettazioni (telefoniche, ambientali e telematiche) dando ampio respiro alla criminalità organizzata e non, ma castra pesantemente anche la libertà di stampa in tema di pubblicazione di notizie relative a procedimenti in corso che, come non capirlo, interessano molto la cricca governativa intenta a farsi i propri affari ed infastidita dal fatto che, in Italia, esista ancora....... la Magistratura che fa il proprio lavoro e svolge il proprio ruolo. Oggi, ascoltando un comunicato sindacale dei giornalisti del Tg2, ho capito che siamo arrivati al baratro; se anche i sottomessi e servizievoli giornalisti del sopracitato telegiornale si esprimono con termini molto forti contro il provvedimento del Governo, significa che non è possibile andare oltre. Insisto ! serve una rivolta popolare (pacifica ma decisa) per dare un segnale preciso: non è più possibile continuare in questa direzione. I sacrifici affibbiati sempre e solo al popolo e la libertà di informazione che sparisce definitivamente su temi delicati che riguardano gli amministratori della cosa pubblica. E' fondamentale conoscere ed essere informati. Se già, con le norme vigenti, chi viene beccato si dimette solo con le spalle al muro dalla carica che ricopre ....... con la Legge bavaglio non sapremo più nulla di nulla. La stampa, nel suo complesso, deve ribellarsi con atti di disobbedienza civile collettivi; non potranno, certo, arrestare tutti, multare tutti e chiudere tutti i giornali. Un segnale, speriamo, arrivi anche dal soporifero Napolitano: garante principe della Costituzione, della Libertà e della Democrazia del nostro paese.

Nessun commento: