giovedì 16 luglio 2009

STATO AMMAZZA STATO



Certo non è proprio il massimo dover parlare quasi sempre di eventi tragici e stare li a commentarli senza poter fare nulla per evitare che accadano, sia che si tratti di fatti siciliani, italiani, europei o extra-europei. Il luogo in cui si svolge un delitto (nel senso più ampio della parola), specie se è un evento che limita la libertà di qualcuno (e quindi di ognuno di noi), non ha molta importanza; significa che anche altrove può benissimo accadere la stessa cosa, significa che i governi di gran parte del nostro martoriato pianeta terra sono ormai delle "entità" che ci stanno sopra e ci calpestano senza batter ciglio non appena si supera il limite previsto.
La giornalista Estemirova è la seconda vittima che, in Cecenia, viene brutalmente assassinata solo ed esclusivamente per aver fatto il proprio dovere con pieno scrupolo e solo per aver detto e scritto cose che non doveva assolutamente raccontare. Il presidente Medveder dice che sarà fatta piena luce sul delitto, ma aggiungo io .... si, esattamente come è stata fatta luce nel primo caso, caso in cui l'ex presidente Putin risultava essere il principale indiziato (in qualità di mandante occulto........................ occulto ?) e per il quale, forse, è balzato dalla carica di Capo del Governo a quella Capo dello Stato (con relativa pre-modifica di svariati poteri di quest'ultima carica istituzionale). Il parallelo di Putin col nostro "nanopresidente" è d'obbligo, non fosse altro per la ferrea amicizia che li lega e di cui entrambi si vantano. Al nostro "nanopresidente" manca, di fatto, solo il reato di omicidio. Di morti avvenute per sua decisione non siamo a conoscenza, ma c'è sempre tempo, il presidente è ancora giovane ed ha ancora tanti anni davanti a se.
Negli anni, quanto successo adesso in Cecenia, è avvenuto anche nel nostro paese. Oggi, esclusa qualche mosca bianca (che qualcuno la protegga da lassù !) la stampa italiana e ben "allineata e coperta" ed a nessuno passa per la testa di rischiare il posto (o peggio ancora la vita) andando a "scoperchiare " coperchi che "devono" rimanere al loro posto. Ne è un lampante esempio il silenzio degli organi di informazioni sull' "urlo disperato" di Salvatore Borsellino per far sapere a tutti gli italiani che il fratello è "Stato ammazzato dallo Stato". Ho proprio voglia di gridarlo al mondo anch'io e spero che domenica, a Palermo, possiate essere in tanti, insieme a me e, soprattutto, insieme ai Borsellino.

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