lunedì 19 luglio 2010

SCHELETRI DEL 1992



E' sempre rabbiosamente emozionante tornare in via D'Amelio il 19 Luglio. E' come rivivere quel giorno, quello sconforto e quella rabbia che ogni Agenda Rossa rappresenta. Il presidio della via dove è stato ucciso Paolo Borsellino 18 anni fa si è ripetuto anche quest'anno: obiettivo di Salvatore e Rita Borsellino (quest'anno finalmente uniti nel ricordo e nella battaglia per la verità) era quello di vietare, grazie alla presenza delle Agende Rosse, le visite di rappresentanti delle Istituzioni che, sono parole di Salvatore, non sono degni di ricordare una persona che è morta per il bene di tutti. Non sono degni perché, è ormai fin troppo evidente, ognuno di loro nasconde scheletri nell'armadio e, molti di questi, sono proprio scheletri del 1992.

Oltre alle tante persone comuni provenienti da tutta Italia, vi erano (finalmente) anche dei palermitani ma, inevitabilmente, c'è stata anche una passerella di personaggi più' o meno graditi. Sicuramente graditi a Salvatore e Rita (altrimenti non sarebbero stati li): dal procuratore Grasso, al leader dell'Idv Di Pietro, dall'europarlamentare De Magistris a Gioacchino Genchi (quest'ultimo con un look da star decisamente discutibile) fino a Sonia Alfano (arrivata solo a fine presidio) che, avendomi visto, mi ha fulminato con lo sguardo (:-D) .....

Quest'anno, a differenza dello scorso, niente palco in via D'Amelio: cocain Cammarata (il Sindaco di Palermo) non ne ha autorizzato la concessione perché logoro e decadente, non capite male ! non è Cammarata logoro e decadente ma il palco, e quindi tutte le persone che hanno parlato lo hanno fatto da un micro palchetto arrangiato comunque bene. Chissà perché proprio per un evento di questo tipo il Sindaco del capoluogo siciliano non ha a disposizione un palco da offrire a coloro i quali voglio contestare ..... la mafia ! ?

Frasi e pensieri di tante persone e toccanti esibizioni di vari artisti; in particolare una comica ed una drammatica particolarmente ben fatte che hanno preceduto un breve discorso di Salvatore ed il minuto di silenzio in memoria del Giudice ucciso. Poi corteo verso l'albero di Falcone ma, nemmeno a metà strada, arriva la notizia (poi risultata parzialmente falsa) che il Presidente del Senato Schifani si trovava in Via D'Amelio poiché aveva atteso l'allontanarsi del corteo. Attimi di indecisione sul da farsi; delle oltre 1500 persone (circa) del corteo alcune cominciano ad uscirne ed a tornare indietro. Ovviamente sono tra questi. Alcuni minuti dopo ci ritroviamo nuovamente sul luogo della strage ma anziché trovare Schifani, troviamo un gran numero di poliziotti, carabinieri e finanziari. Non sarebbe arrivato Schifani ma bensì Fini.

I servizi televisivi non vi mostreranno le immagini di questo video e faranno passare un'idea di dialogo e di apprezzamento verso il numero due del Pdl (Fini è ancora quello !) che in realtà non c'è stata. Fini è solo uno dei meno impresentabili membri del partito di maggioranza da cui i presenti si sono visti violare "l'esclusiva" di un luogo sacro. A cosa serve presidiare via D'Amelio se, solo perché sono passate le 18.00, la nostra strada viene presa in consegna da un'immensità di forze dell'ordine per far si che la terza carica dello Stato possa porre la sua bella corona ? Io sono andato sul posto partendo da Caltanissetta ed impiegando solamente una giornata del mio tempo, ma moltissime persone (la maggioranza) avevano percorso mediamente 1.000 km per venire a presidiare via D'Amelio e chiedere tutta la verità sulle stragi che hanno dato la morte a Falcone e Borsellino e la vita alla seconda repubblica. La rabbia, per quello che per noi è stato un oltraggio e non un omaggio, era tantissima ed è poi sfociata in una contestazione vera e propria, come vedrete nel video di questo post e non nei telegiornali.
In mezzo a tante urla e qualche insulto si è sentita una vocina femminile esclamare "Fini ridacci la vera destra !" ..... "Non esageriamo !!!" ho risposto sorridendo; la frase, detta nella massima buona fede, poteva avere una miriade di interpretazioni.

Alla fine siamo riusciti a far dire al numero due del Pdl che "Mangano non è un eroe, ne tantomeno un esempio" e questo, vedendo appena rientrato a casa le aperture dei tg e dei giornali di domani, sembra aver acutizzato i già tanti dissidi interni del partito dell'amore. L'amarezza, che rimane, per aver visto violare Via D'Amelio viene in parte alleggerita dall'esser riusciti a segnare un limite netto (un altro) tra Fini ed il nanopiduista ed aperto nuovi squarci all'interno del governo...... vi pare poco ?

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