
Cucchi era il cognome di un
centrocampista dell'Inter degli ottanta-novanta
prematuramente scomparso, è il cognome di un noto
radiocronista di "Tutto il calcio" e, la parola in se, viene utilizzata, con verbo all'infinito, per indicare la conquista di qualcuno/a o il cercare di portare sfiga ad una squadra di calcio poco amata........
cuccare appunto ! dall'altro ieri questo vocabolo, specie tra uomini in divisa della nostra "bella" Italia, potrà essere utilizzato anche per indicare qualcuno da pestare a sangue per passatempo, per noia o per
frustrazione con la
consapevolezza di finire impuniti o quasi. Speravo davvero di non dover più commentare fatti di questo tipo; speravo, ma
sinceramente non ci credevo, di non dover più assistere ad omicidi di persone innocenti da parte di uomini che
rappresentano lo Stato e la Legalità. Scorrendo i
tg di questi giorni con le solite variopinte interviste si cerca di far venire fuori un'immagine del ragazzo ucciso per forza positiva e buona nonostante questi fosse stato fermato in possesso di sostante
stupefacenti; si racconta la storia, si spiegano i problemi, si giustifica tutto o quasi; come se fosse importante o
determinante che chi è stato crudelmente ammazzato debba essere stato
necessariamente "un buono". In questo modo si svia l'attenzione dal vero problema. Nemmeno il peggiore ed efferato criminale può subire violenze fisiche e
psicologiche negli istituti
penitenziari o nelle caserme o nelle questure. La legge italiana non prevede pene diverse oltre alla detenzione. Uno spacciatore, buono o cattivo, non può essere ammazzato in carcere: questo è un omicidio bello e buono. Chi, come La Russa, di affretta a difendere l'operato dei carabinieri, fornisce un'immagine di viltà e di "fascismo latente" ormai dilagante in Italia. A chi si ostina a parlare di "mele
marce" beh.... stavolta la goccia ha fatto traboccare il vaso: queste porcherie da parte di chi indossa una divisa sono diventate quasi una
consuetudine. Agli assassini di Federico
Aldrovandi hanno dato una condanna di tre anni e sei mesi per omicidio colposo: quattro bestie in divisa contro un ragazzo ammanettato.......... omicidio colposo, una vergogna immane. Individuare i
responsabili, nel caso di Cucchi, sarà molto più difficile: il vile cameratismo che lega i "colleghi in divisa" è diffuso e radicato; non esistono più le
coscienze personali ma vige ed ha la meglio qualcosa che somiglia molto all'omertà "mafiosa" della nostra Sicilia. Un innocente è stato ucciso in modo barbaro, efferato e disumano: gli uomini in divisa che ancora si
identificano nella democrazia aiutino i magistrati, spero ce ne siano ancora.
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