mercoledì 21 ottobre 2009

LA VERITA'


Sembra un film già visto: politici, imprenditori e professionisti campani scoperti, dalla Guardia di Finanza di Napoli, nella gestione malavitosa degli appalti pubblici. L'inchiesta, che ha portato anche a qualche arresto ed a svariate misure restrittive, coinvolge l'ex ministro Mastella e la sua "onesta e gentile" signora. Don Clemente è oggi parlamentare europeo nelle file del pdl mentre la sua signora svolge ancora il ruolo di presidente del consiglio regionale campano. Nelle stesse ore il cui il Parlamento Europero decideva che che in Italia non è a rischio la libertà di informazione, la Campania veniva sconvolta da un'inchiesta che comprendeva anche il suo uomo politico di spicco che nel frattempo si stava esprimendo in merito alla nostra libertà di informazione o meno. La coincidenza temporale dei due fatti dovrebbe fornirci motivi di riflessione profonda su coloro i quali abbiamo portato in Europa a rappresentarci. Per lo meno, sul caso campano, non dovremmo sentire parlare di "magistratura politicamente deviata" o roba simile.

Un film non visto invece è il fatto che, vuoi o non vuoi, il caso legato alla presunta (per me probabile) trattativa Stato-mafia nel periodo delle stragi, sia diventato anche "mediaticamente presente". In questo mi sento di dover ringraziare ed elogiare (da italiano) l'opera, il lavoro, l'insistenza di un grande uomo com Salvatore Borsellino; incurante di tutto e di tutti ha iniziato e prosegue una battaglia per la verità e per la giustizia che non conosce precedenti. Una battaglia senza armi e senza eccessi ma con l'esclusivo utilizzo di un unico strumento: la forza della verità. Sono importanti e determinanti, certamente, le rivelazioni di Ciancimino Junior ma la spinta del "Popolo delle agende rosse" è un elemento altrettanto fondamentale.

In entrambi i casi l'obiettivo è sempre lo stesso: la verità.

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