lunedì 29 settembre 2008

OMICIDIO VOLONTARIO



A tutto c'è un limite, o forse c'era un limite che ora non c'è piu'. La coscienza di una persona, anche se di uno stronzo dal grilletto facile, ha evidentemente ancora una certa valenza.
Parlo di Luigi Spaccarotella, il poliziotto che circa un anno sparò ad altezza uomo senza nessuna ragione, uccidendo Gabrile Sandri, un tifoso della Lazio, un ragazzo. Oggi il "pistolero" dice: "Ai familiari di Gabriele Sandri chiedo perdono. Ma non trovo le parole. Ho ucciso il loro figlio: dire che mi dispiace, che non volevo, non può essere sufficiente. Vorrei incontrarli, anche se so che non sarebbe facile". Poi continua : "Quel maledetto 11 novembre è morta anche una parte di me. Pochi giorni dopo chiesi al vescovo di Arezzo di far arrivare ai Sandri il mio cordoglio. Lui si mise in contatto con persone vicine alla famiglia di Gabriele ma, non so perché, gli fu risposto che i tempi non erano maturi". Il suo cordoglio ?.... non sa perchè i tempi non erano maturi ?....ma siamo tutti impazziti ?? !! Spaccarotella conclude in bellezza "Rimettermi la divisa, quando sono tornato al lavoro, non è stato facile. Non ho più voluto impugnare una pistola, né salire su un'auto della polizia". Ma chi ci crede ? spero nessuno. Volersi pulire la coscienza agli occhi dell'opinione pubblica e volersi "salvare il culo" in un processo ancora in corso che tiene libero (e nuovamente in servizio !) un assassino, lo porta a fare queste dichiarazioni ma se ancora esiste un minimo di Giustizia, quest'uomo prima di chiedere perdono deve stare in carcere a lungo e capire veramente cosa significa uccidere una persona.
Ovviamente i familiari del ragazzo hanno risposto per le rime "Il perdono? E' tardi. La richiesta arriva con una tempistica processuale ineccepibile, che fa sorgere qualche perplessità. Non suona come vera". "Incontrarlo? Non lo so, non ne abbiamo mai parlato. Ma sarebbe difficile". L'avvocato dalla famiglia Sandri, infine, precisa "E poi, dicendo che il colpo è partito accidentalmente, Spaccarotella nega l'evidenza. Ci sono prove, testimoni, che dimostrano il contrario".
Dai fatti del G8 in poi chi ha una divisa si sente autorizzato a fare qualsiasi cosa. Ho sempre sostenuto che una persona (più o meno intelligente) indossando una divisa diventa....... un po più stupida di quanto già non sia..... ebbene lo ribadisco; i fatti di Genova, rimasti di fatto impuniti o quasi, hanno dato il là ad un atteggiamento, da parte delle forze dell'ordine, non di protezione per il cittadino ma di repressione (vedi i fatti di Chiaiano di questi giorni). La morte di un ragazzo per mano di un tutore dell'ordine non può e non deve rimanere impunita; ma anche se la Giustizia, lenta e farraginosa, dovesse salvarlo, spero che la sua coscienza soffra per sempre e non ottenga mai quel perdono che non merita.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

"Certo bisogna farne di strada
da una ginnastica d'obbedienza
fino ad un gesto molto più umano
che ti dia il senso della violenza

però bisogna farne altrettanta
per diventare così coglioni
da non riuscire più a capire
che non ci sono poteri buoni

da non riuscire più a capire
che non ci sono poteri buoni."

Fabrizio De Andrè


Lascio il commento alle sue parole.

Andrea

Anonimo ha detto...

GIUSTIZIA PER GABRIELE!

2-10-08 SPACCATORELLA HA ANCORA LA RIVOLTELLA

ACAB

Anonimo ha detto...

Grande Angioletto...
Sono perfettamente d'accordo con te.
Un porco in divisa resta sempre un porco...
E come fai notare tu, quando "non capisce perchè per un perdono i tempi non siano maturi", o "il pistolero" è un idiota completo, e anche questa ipotesi non è da escludere, o è così abituato a compiere impunemente atti di abuso di potere, oppure spera che continuando in questo modo, cioè a piangersi addosso come un ragazzino, magari qualcuno finirà per credergli.
Vent'anni di galera a me già li avrebbero dati... il giorno stesso.
Il maiale in divisa, invece, è di nuovo in servizio.
La legge è uguale per tutti??