domenica 5 settembre 2010

UNANIMITA'



Il post che faceva da resoconto personale alla prima riunione regionale del "Movimento 5 Stelle" di Luglio suscitò innumerevoli polemiche e reazioni, lo ricorderete certamente; mi auguro, in questa occasione, non ci siano risentimenti personali visto quello che scriverò.
Cominciamo col dire che erano presenti ancora più persone di quante ce ne fossero alla prima assemblea e questo è certamente un dato positivo. Il dato meno positivo è che circa la metà di queste venivano per la prima volta e, molte di loro, non hanno tenuto conto del fatto che il Movimento aveva già fatto una sua prima riunione.
Dopo i canonici saluti e le presentazioni, la riunione ha avuto inizio e, nell'ordine del giorno stilato dai "Grillini" di Palermo, vi era giustamente la voce relativa alle regole ed alle modalità decisionali e di voto del Movimento Regionale. Subito, non appena si è iniziato a parlare di portavoce dei gruppi e di modalità di voto, per ben due ore, si sono susseguiti gli interventi e le discussioni (com'è normale che fosse) che, però, non riuscivano a confluire in alcuna idea comune. Un voto per ogni gruppo, un voto per ogni provincia, un voto per ogni persona fisicamente presente alle riunioni .... e qualche altra ipotesi e proposta. Per un motivo o per un altro ogni proposta veniva, in qualche modo, bocciata da delle pecche che un altro faceva notare: sproporzioni legate alle dimensioni delle province piuttosto che al numero di partecipanti attivi ai gruppi, scarsa rappresentatività democratica dei singoli e, soprattutto, le insensate proteste di chi, presente per la prima volta, si mostrava basito perchè non sentiva parlare di contenuti ma di..... regole ! ritengo normalissimo che si iniziasse da li per poi cominciare a fare delle scelte ed iniziare a lavorare tutti insieme. Risultato: tutto rinviato con una modalità a me non tanto gradita; ogni gruppo stilerà un suo regolamento e poi ci si confronterà in rete e si redigerà un regolamento unico e condiviso da tutti. Soluzione, a mio avviso, troppo lunga nei tempi e che rischia, comunque, di non avere un risultato apprezzabile. Ieri c'era l'assemblea ed ieri si doveva decidere. Le assenze alla riunione di varie persone presenti la scorsa volta hanno fatto gridare qualcuno alla "scarsa rappresentanza" di alcuni gruppi ed è stata, quindi, fumata nera. Come se non bastasse, a prolungare i tempi e le discussioni, c'è stato l'intermezzo di quello che ad un certo punto ho definito, col mio vicino di sedia, il Donato day. Un rappresentante del gruppo di Palermo, Donato appunto, ci ha illustrato e presentato, per una buona mezz'ora abbondante, il suo libro, autopubblicato e non in vendita, libro che parla di dieci mosse per cambiare la Sicilia. Doveva essere una sorta di spunto programmatico, è stato un noioso resoconto (parlo sempre a titolo personale) che ci ha tolto tempo utile per continuare a discutere. Dopo qualche altro intervento, fine della riunione e nessun accenno agli altri punti dell'ordine del giorno.
La necessità di un portavoce per gruppo che sia anche espressione delle idee e del lavoro dallo stesso è assolutamente essenziale. Sono favorevole all'idea di un "registro delle presenze" per ogni gruppo locale per far si che si sia certi che chi interviene alle riunioni regionali sia un "attivista" del Movimento e non uno che viene per la prima volta. A mio avviso, in questo modo, il portavoce parla a nome del singolo gruppo mentre l'espressione del voto è sempre legata all'uno vale uno dei presenti alle riunioni. Se devo dire la mia la vedo dura, anzi durissima; perchè ? perchè in quella stanza, ieri, eravamo tutti armati dei migliori propositi e vogliosi di spingere e mettere in pratica i cinque punti del Movimento Nazionale ma, ahimè, siamo tutti, a nostro modo, persone "originali", altrimenti non saremmo stati in quella sede ed in quell'occasione. Cinquanta persone "originali" posso anche arrivare ad avere cinquanta opinioni diverse su come strutturare democraticamente il Movimento Regionale e, proprio per questo, metterci a discutere in rete e non decidere ieri è stato, secondo me, un grave errore. Una via d'uscita valida l'aveva offerta il "nostro Segretario": formare un gruppo di portavoce per il regolamento che si mettesse a lavorare su regole e modalità e che avrebbe relazionato localmente per l'approvazione. Era forse l'unico modo per risolvere la cosa in tempi ragionevoli e sufficientemente democratici.
Dopo il lungo resoconto sulla riunione, direi che due paroline sulla politica nazionale vanno spese. Dopo la contestazione a Dell'Utri di qualche giorno fa, ieri anche il Presidente del Senato Schifani, ha dovuto subire un trattamento simile. Grillini, Popolo Viola, Agende Rosse.......... etichettiamo quanto vogliamo; sono cittadini comuni e liberi che non ne possono più di assistere a lezioni di moralità e democrazia date da personaggi come Schifani. Fassino ha il coraggio di difendere l'ospite (alla festa del Pd) e di parlare, riferendosi ai contestatori, di ..... squadrismo. L'ex segretario del Pd non ha proprio nulla ma proprio nulla di sinistra; parla come un democristiano dimenticando che il vero squadrismo è quello delle forze dell'ordine nei confronti di contestatori liberi o quello della classe politica che bada ai cazzi propri facendo finta che in Italia va tutto bene. Napolitano si è permesso di parlare di gazzarre e Fini, addirittura, di intollerante contestazione. Quando si tratta di difendere la propria posizione i rappresentanti politici ed istituzionali fanno blocco unico contro il "pericolo contestazioni", contro le voci fuori dal coro, contro coloro che alzano al cielo un'Agenda Rossa......... mi raccomando ... !! .... il prossimo 19 Luglio, in Via D'Amelio, facciamo venire Fini e magari pure Napolitano ! stiamo all'erta amici, cercheranno di fare qualche legge o qualche decreto che vieti e punisca, in qualche modo, un diritto Costituzionale: la libertà di espressione. Cercheranno di farlo senza dircelo e, certamente, all'unanimità !

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