lunedì 6 maggio 2013

SALVO RICORDI

Se ieri ho proposto il 5 maggio come giornata da promuovere a festa nazionale, grazie agli scudetti della Juventus che "in quel giorno" si legano a ricordi indelebili, oggi passerà certamente alla storia come la data in cui è morto Giulio Andreotti.
Quelli della mia età "aspettavano questo giorno" da una trentina d'anni ma c'era chi poteva vantare parecchi decenni in più rispetto ai miei.
Più volte Presidente del Consiglio, Ministro e Senatore a vita, Andreotti ha attraversato la storia del nostro Paese, dal dopoguerra ad oggi, segnandola in maniera indelebile.
Stiamo parlando non di un uomo delle Istituzioni ma dell' "Istituzione fattasi uomo" e quando penso ai suoi processi per i rapporti con la mafia che si sono conclusi con la la prescrizione fino al 1980 e l'assoluzione per gli anni a seguire, allora mi vien da pensare che sia "quasi inutile" indagare per la trattativa Stato-mafia (!!)
Oppure posso rileggere chi era Mino Pecorelli e "scoprire" che Andreotti è stato processato per essere stato il mandante dell'omicidio del giornalista, che è stato condannato in secondo grado per poi godere dell''annullamento della sentenza in cassazione ma, rileggendo la drammatica vicenda del giornalista e le sue "indagini", rimangono parecchi dubbi (o pochi ... dipende dai punti di vista).
Non parliamo dei tanti buchi neri legati alla vicenda del Generale Dalla Chiesa ed al Memoriale Moro o dei (non tanto) presunti rapporti diretti avuti, negli anni '70, con Licio Gelli e Michele Sindona...
Chissà per quanto ancora si potrebbe continuare ad elencare i misteri ed i dubbi che hanno accompagnato la storia di Andreotti e della Democrazia Cristiana in Italia, ma mentre non c'è prescrizione che tenga per la vita di nessuno e, presto o tardi, anche uno come Andreotti ci lascia, pare che la Democrazia Cristiana sia come rinata nell'enorme inciucio tra "destra e sinistra" dove il giovane Letta sembra proprio dare continuità alla storia.
Comunque, senza andare troppo lontano coi ragionamenti, mi piace chiudere ricordando le parole pronunciate da Andreotti dopo l'assassinio, per mano mafiosa, di Salvo Lima riconosciuto, negli anni seguenti, come il personaggio che faceva da collante tra "Cosa Nostra" e e la "corrente andreottiana" a Roma..
Con le stesse parole, oggi, se Lima fosse ancora vivo, ricorderebbe Andreotti .... ne sono certo....


1 commento:

Anonimo ha detto...

TROVO POCHISSIMA DIFFERENZA ,,,,,SONO TUTTI FIGLI DI ANDREOTTI,,,,ANZI MI VIENE DA DIRE"""" RIPOSA IN PACE""GIULIO