martedì 21 maggio 2013

GIOVINEZZA

Quando, a vent'anni, discutevo animatamente di politica con mio padre ed entrambi dicevamo di tutto sulla parte politica dell'altro e sui suoi leader, non capivo la giustificazione che mi veniva data da terzi, ovvero che molte persone che hanno vissuto l'adolescenza (o sarebbe meglio dire la giovinezza) durante il "ventennio fascista", legano il ricordo del periodo con il loro essere stati giovani e, di conseguenza, hanno solamente o quasi un ricordo piacevole.
C'è da dire che, negli anni a seguire, le posizioni tra me e mio padre si ammorbidirono (anche perché, fondamentalmente, a lui non fregava molto di Almirante e via dicendo) ma, a distanza di tutti questi anni, devo dire che le sue posizioni su Bertinotti e sui partiti comunisti italiani sono state totalmente azzeccate.
Glie ne do atto anche se, ahimè, in ritardo.
Perchè parto da cosi' lontano ? perché stamani, ascoltata la notizia della morte di Raymond Daniel Manzarek , ho avuto la sensazione che, insieme a lui, sia morta una parte della mia "infanzia". In realtà io sono nato nei primi anni '70 e, quindi, non ho vissuto l'epopea dei "The Doors" mentre questi erano in attività ma, all'inizio degli anni '90, uscì un bellissimo film che ricostruiva la storia della band e, da quella "visione", io ed il mio amico di allora Valentino, andammo avanti, per alcuni anni, a "pane e Doors".
Avevo anche un poster di Jim Morrison (a dimensione naturale !) su una parete e ricordo che, in quel caso, mio padre, passando dal corridorio di casa, guardava all'interno della mia stanza ed esclamava "quannu dici tu u livi a su murtu di ddrucu"*.
Ecco che, quindi, con la notizia della scomparsa di Manzarek è come se mi venisse a mancare una parte della mia giovinezza, nonostante il gruppo musicale non suoni da decenni (anche se era tornato a riunirsi alcuni anni fa senza Jim), e la cosa mi ha talmente rattristato che nemmeno la fantastica barzelletta raccontata da Lello a Giulietto Chiesa, nel corso della cena di venerdì, riesce ad alleviare il dispiacere odierno.
Ora capisco in maniera diretta il perché, chi è nato negli anni '30, ricordava (o ricorda ancora) il "ventennio" con piacere e con gioia ed, anche se questa non è una giustificazione, sicuramente è una spiegazione più che mai valida.
Visto lo stile di vita del gruppo capitanato da Morrison, vedevo Manzarek come il "fratello maggiore" dei quattro che tentava, in qualche modo, di portare Jim e gli altri sulla "retta via" (anche se con scarsi risultati) e poi i suoni espressi dal suo straordinario talento artistico facevano il resto.
Mi consolo, si fa per dire, pensando a come avranno preso la notizia quelli nati negli anni '40 e '50 che, nel periodo in cui i The Doors sono stati all'apice, vivevano la loro giovinezza.
Ciao Ray, salutaci Jim ...



*quando dici tu lo levi questo morto da li

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