venerdì 11 dicembre 2009

TERRORISMO MEDIATICO


Non si sono ancora spenti in me gli echi delle parole di Gioacchino Genchi e, cosa ancora più importante, non ho ancora avuto i chiarimenti su quei punti che risultavano poco chiari e facevano perdere credibilità alla tesi raccontata, ma domani, penso, avrò modo e tempo per parlare con Genchi personalmente in occasione del "Natale in Via D'amelio" e del successivo incontro informativo, presso l'ex deposito locomotive di Palermo, "L'alba di una nuova resistenza" dove, oltre a Genchi, prenderanno parte, tra gli altri, anche Sonia Alfano, Salvatore Borsellino, Rosario Crocetta, Antonio Di Pietro, Peter Gomez, Beppe Lumia. Ovviamente siete tutti invitati a partecipare ad una giornata in nome della Verità, della Giustizia e, perchè no, della Civiltà; specialmente dopo le parole del "nanopremier" di ieri e di oggi e le contro-dichiarazioni, al processo Dell'Utri, di uno dei due fratelli Graviano che, pompatissimo dall'informazione, avrebbe smentito l'altro pentito Spatuzza.
E' ormai in atto una campagna che oserei definire "mediatico-terroristica" da parte del governo in carica verso tutte le altre istituzioni: dal Presidente della Repubblica a quello della Camera, dalla Magistratura alla Corte Costituzionale. Qual'è la novità, direte voi ?...... si, vero, sono parole sentite già varie volte uscire da quella bocca ma sentirle in una sede internazionale (un congresso del Partito Popolare Europeo) mi ha fatto venire in mente alcune frasi degli stessi governanti che si lamentano della brutta immagine che viene data all'estero dell'Italia. Il PP2 parla di periodo di transizione riferendosi ai tribunali che aprono procedimenti a suo carico, di giornalisti esteri (non solo italiani) che cambiano la realtà, di "partito dei giudici", di giudici "neri" (per lui in senso positivo ) di secondo e terzo livello, di Capi dello Stato e Consulte di sinistra e chiude lamentandosi per la bocciatura del "Lodo Alfano" e ribadendo che uno "con le palle" come lui l'Italia non lo troverebbe altrove. Sono parole gravissime che, ormai, passano quasi inosservate essendo diventate quasi una consuetudine. Sono parole ed affermazioni che ledono e tendono a "demolire" i cardini di garanzia del nostro sistema democratico; sono parole che non riesco a definire diversamente se non come ....... terrorismo. Proprio perché insignito della sovranità popolare il Capo del Governo dovrebbe essere assolutamente rispettoso degli altri organi e dei loro ruoli. Le parole, senza freni, del PP2 sono pericolose, ormai, troppo frequenti e l'informazione le riporta come "normali notizie".
Il terrorismo si fa con le armi ma si fa anche con le parole, specie se si occupa la poltrona di Primo Ministro di un paese che si definisce democratico. Sosteniamo e difendiamo sempre e comunque la Costituzione e non permettiamo in nessun modo che questo governo, con o senza l'aiuto della latitante opposizione, possa metterci le mani: assisteremmo al primo atto terroristico dopo le parole.

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