giovedì 8 gennaio 2009

UN'UTOPIA




Seppur con 10 anni di differenza dalle rispettive date di uccisione, in questi giorni ricorrono gli anniversari delle morte di due uomini, due giornalisti, due persone oneste; due persone coraggiose e consapevoli che, con la loro onestà intellettuale, rischiavano la morte, quella morte violenta che, puntualmente, è arrivata, in un paese, come il nostro, dove la disonestà è ormai normalità e l'onesta è diventata quasi una...... diversità.
I due Beppe di cui parliamo quest'oggi partivano da punti di vista ideologicamente diversi, uno era di destra e uno di sinistra ma, quando nell'animo di una persona vi è la "pulizia" e l'onestà le differenze si annullano e, ahimè in questo caso, i destini diventano identici.
Entrambi Giornalisti (la G maiuscola non è casuale) hanno svolto la loro attività lavorativa come avrebbero dovuto svolgerla i loro colleghi contemporanei e quelli attuali.
L'attività giornalistica di Alfano fu rivolta principalmente verso uomini d'affari, mafiosi latitanti, politici, amministratori locali e massoneria. La sua operosità e il suo lavoro diedero fastidio a più di una persona così la notte dell'8 gennaio 1993 fu colpito da tre proiettili mentre era alla guida della sua auto. Alla sua morte seguì un lungo processo, tuttora non concluso, che condannò un boss locale lasciando ancora ignoti i veri mandanti.
Giuseppe Fava svolse la sua attività giornalista ed artistica (è stato anche autore di saggi e sceneggiature) contro la mafia, la mentalità mafiosa ed il potere politico legato fermamente in Sicilia al potere mafioso. Per la sua attività e per il suo coraggio Fava è stato ucciso nel gennaio 1984 e per il delitto sono stati condannati dei membri del clan dei Santapaola. Anche in questo caso, visti gli "argomenti" di Fava i veri mandanti sono probabilmente rimasti impuniti.
Nel nostro paese si fa uno speciale televisivo di due ore in memoria di un Ladro (anche in questo caso la maiuscola non è casuale) conclamato come Craxi e non si accenna a ricordare due veri uomini che sono morti con l'utopia di un'Italia diversa, un' utopia, purtroppo, rimasta tale.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Hai veramente ragione, è un'Italietta tutta al contrario. Osanniamo i delinquenti e ci dimentichiamo degli eroi.