sabato 7 giugno 2008

EBREI: UNA TAGLIA SUI GAY


Israele è cosi' tanto "vicina" agli Stati uniti, parla di libertà ed "apertura" insieme agli amici americani, parla di modernità e di tolleranza e poi cosa accade ? accade che, come quasi in tutto il mondo, anche a Gerusalemme si celebra il "gay pryde" ed i cosiddetti "leader religiosi della Città" hanno definito l'evento insopportabile e nel rione ortodosso ebraico di Mea Shearim è stata anche proposta una ricompensa di 20 mila sheqel (oltre tremila euro) a chiunque "provochi la morte di una di queste persone giunte da Sodoma e Gomorra". A darne notizia è stata la radio militare.
Contro il Gay Pride intanto si è scagliato anche un noto dirigente islamico.
In una precedente sfilata omosessuale a Gerusalemme uno zelota ortodosso si avventò con un coltello sui partecipanti, ferendone uno in modo grave.
Lasciando, quindi, da parte la "questione palestinese", si nota già da un argomento che appartiene a tutti i paesi, che lo stato ebraico non solo non è minimamente tollerante verso il diverso ma anche che non è da considerare un paese evoluto ed "occidentalizzato", altrimenti non avrebbe questi incresciosi limiti.
L'unica ragione per cui gli Stati Uniti (ma anche l'Europa) difendono, favoriscono ed "aiutano" politicamente Israele è solo ed esclusivamente una: il potere economico in mano, da sempre, agli ebrei.
Nessuna idea razzista, vi prego di non fraintendermi. I veri e primi razzisti sono proprio loro, gli ebrei, che considerano i "diversi" (gay o arabi che siano) una minaccia alla loro religione ed alla loro razza.

1 commento:

Anonimo ha detto...

EBREI ED ANCHE GAY!!


JUDAS RAUS