sabato 23 ottobre 2010

ARIA FRITTA

Dopo lo scorso post di grande successo che si occupava di fatti locali, siciliani e campani, torno ad occuparmi un po' dei rivoluzionari fatti nazionali che ci hanno lasciato sbigottiti e senza parole !

Alcuni giorni fa sono entrato in confusione leggendo che in una commissione parlamentare era stato approvato (di nuovo !!) il Lodo Alfano. Poi, informandomi meglio, ho capito che, grazie al cielo, si trattava solamente di un primissimo passo verso una Legge Costituzionale per creare lo "Scudo Giudiziario" per le più alte cariche dello Stato ed, ovviamente, per il Presidente del Consiglio. Nessun pericolo imminente quindi: per cambiare la "Carta Costituzionale" occorrono i due terzi del Parlamento o, in alternativa, il Referendum popolare che, in caso di modifiche costituzionali, non ha bisogno di quorum; risultato: ci vogliono circa due anni per completare questo iter e quindi ci sarebbe il tempo per condannare e rinchiudere il nanopidutreista. Straordinaria sorpresa: il presidente Napolitano ha espresso perplessità sulla costituzionalità del lodo: probabilmente il vecchio Giorgio ha, ogni tanto, dei momenti di lucidità e si accorge di quello che accade intorno a se; i cittadini sono tutti uguali di fronte alla Legge e Napolitano se n'è accorto adesso: meglio tardi che mai.

Altro fatto dell'agenda politica è il congresso nazionale di "Sinistra ecologia e libertà" (e fantasia !): ho rivisto gente morta e sepolta come Bertinotti ed Occhetto applaudire ed essere applaudita. Esponenti della prima repubblica e politici "di professione". Cosa ci sarebbe di nuovo nella nascente "sinistra di Vendola" ? niente di niente miei cari lettori. A riprova di quanto scrivo c'è il discorso del leader pugliese: antiberlusconismo (a parole come sempre), politica sociale ed alleanze; alleanze, sono parole di Nichi, con chiunque, anche con l'Udc di Pierferdi...... pur di battere il Pdl e la Lega; con questa logica i sinistri italiani potrebbero allearsi anche con Fini ed i suoi ! è un tristissimo ritorno al passato già vissuto dal sottoscritto come parte in causa (stimavo e seguivo molto Bertinotti). Allora ci ritrovammo con Mastella Ministro della Giustizia (!!) e sappiamo tutti come andò a finire la tentata convivenza politica tra "comunisti" e "democristiani"; stavolta, chissà, potremmo avere a capo dello stesso ministero il pluripregiudicato Cuffaro che sicuramente metterebbe le cose a posto !
Parlare parlare parlare ed essere uniti solo dall'antiberlusconismo tanto da allearsi con un partito che si differisce pochissimo dal Pdl (stessi pregiudicati, stessa mentalità clientelare, stessa "moderazione a convenienza"). E' possibile avere il coraggio e la faccia tosta di ripresentare gli stessi argomenti e, quasi, le stesse facce che hanno demolito la sinistra italiana ? Basta mettere una faccia nuova e "giovane" (da 25 anni dentro i palazzi !!) per far credere che c'è .... un nuovo inizio ? Io non ci casco più, mi sono bastati oltre dieci anni di presa per il culo. Non basta dire che "se no rivince Berlusconi" se poi, anche se vince la sinistra, non viene torto un capello ai conflitti ed ai poteri occulti del leader del Pdl. Negli ultimi anni la sinistra ha governato ben due volte: mai fatto nulla di quanto proclamato in campagna elettorale....... per capirci, colore diverso ma comportamento identico al partito dell'amore.


1 commento:

Giovanni ha detto...

ti giro una lettera presa dal blog della tua matatissima Concita.....
Molto interesante.....

22/10/2010 22:25
Cominciate a contare

Bisogna leggerla bene, la lettera in cui il capo dello Stato esprime «profonde perplessità» sullo scudo intergalattico retroattivo postdatato ed altre ghedinian-alfaniane meraviglie, lo scudo che più dell'elisir di lunga vita che va cercando in farmaceutiche alchimie è in grado di assicurare a B. l'avvenire. Se il capo del governo rispondesse alle regole che valgono per ciascuno di noi e che dovrebbe pretendere fossero da tutti rispettate anzichè irriderle - se dunque si sottoponesse all'esame e alle eventuali sanzioni della giustizia, per esempio - con grandissima probabilità sarebbe interdetto dai pubblici uffici, una pena accessoria elementare e automatica quando risulti accertato che si sono commessi reati di un certo calibro e gravità. Come capite se uno è interdetto dai pubblici uffici non può pensare di diventare presidente della Repubblica. Questo è un problema. Allora vediamo. Cosa dice Napolitano?



Dice che la sospensione dei processi penali non deve riguardare il presidente della Repubblica. Ricorda che questo aspetto non era contenuto nella legge Alfano da lui promulgata a luglio del 2008: è una novità. Sta parlando per sé? Sta dicendo che a lui non interessa - che non vuole, che non condivide - l'estensione dello scudo alla sua persona? No, per nulla. Sta parlando dell'Istituzione. Dice infatti che questa norma «contrasta con l'articolo 90 della Costituzione» (messa in stato d'accusa del capo dello Stato) in modo «irragionevole» e riduttivo «dell'indipendenza del Presidente della Repubblica», che incide sull'Istituzione «indipendentemente dalla mia persona». Indipendentemente dalla sua persona. Sta parlando al presente? Non proprio, non solo. Parla al futuro, soprattutto. Dice: per il Quirinale lo scudo non vale, chiunque lo abiti. È chiaro il messaggio? Si tratta semplicemente, in fondo, di difendere la Costituzione da quelli che Bersani definisce gli assalti dell'«avventurismo costituzionale», appunto. Fini asseconda Napolitano: «Parole di cui tenere conto». Prove tecniche di argine comune: i prossimi mesi promettono molto di più.


Mentre i solerti lacchè eletti e pagati per rappresentare gli italiani si occupano di risolvere i problemi del Capo nel paese reale, al solito, l'umanità è presa da altro. La spazzatura della camorra sommerge Napoli. La guerriglia di Terzigno, derubricata dal premier a "fenomeno locale", è alle barricate. Bossi evoca morti. Il tentativo di addossare le responsabilità ai sindaci è respinto al mittente, con dovizia di dettagli, da Rosa Russo Iervolino. Del resto è (anche) sulla soluzione dell'emergenza rifiuti in Campania che B. ha impostato e vinto la sua campagna elettorale. Promesse e bugie. Eccone alcune.

«Sarò a Napoli tre giorni alla settimana e resterò lì ad operare fino alla certezza dell'avvio concreto della soluzione del problema», Ansa, 14 aprile 2008.

«Tornerò a Napoli con continuità, per monitorare l'azione del sottosegretario e per confermare che lo Stato c'è». Ansa, 21 maggio 2008.

«A chi mi chiede se a Napoli tornerà ancora l'emergenza rifiuti io dico: no. Non si tornerà alla situazione precedente». Ansa, 28 agosto 2008.

Ieri, infine: «Prevediamo che in dieci giorni la situazione possa tornare nella norma».

Dieci giorni, cominciate a contare.