martedì 15 novembre 2011

LO SPREAD



Vedere Emilio Fede dirigere il suo mediocre pseudotelegiornale soffrendo non ha prezzo. Vedere Berlusconi farsi umilmente da parte e chiudere il suo ultimo video-messaggio con la frase w l'Italia, w la Libertà non ha prezzo. Di contro, dopo diciassette anni, che Berlusconi sia caduto a causa dello spread è quanto di più triste ed inconcepibile potesse accadere.
Cosa succederà ora ? come ampiamente e tristemente annunciato da qualche pazzo, destra e sinistra si mettono insieme., si alleano, sostengono lo stesso governo. Non faranno la patrimoniale perché il Pdl non lo permetterà (dice qualche sellino, e forse è vero).
Non faranno la legge elettorale perché, sempre il Pdl, non lo permetterà. Sono tutti d'accordo (tranne la Lega) sul fatto che si dovranno riformare le pensioni: non andremo più in pensione, questo è ormai certo.
Poi ? cos'altro faranno ? si vedrà ... si deciderà in base all'andamento dello spread. (!!)
Vedere riapparire i Veltroni, in questo momento, rappresenta la vera sconfitta della politica: un paraculo moderato che, da sempre, vuol mettere d'accordo tutti e, finalmente, c'è riuscito... gli amici ed i nemici, la destra e la sinistra.
L'economia (o quella che chiamano così) decide i governi, gli speculatori decidono le alleanze in parlamento, il governo del robot Monti è quasi pronto ad operare nell'eterna emergenza italiana.
La politica non esiste più, destra e sinistra sono insieme... sono uguali. La Lega sta all'opposizione e riapre il parlamento padano, il teatrino è completo.  Le borse non esistono, i btp, lo spread sono numeri, astratti e freddi. Le persone, le idee e la Politica (notare la P...) vanno rimesse in primo piano o accadrà qualcosa di irreparabile. Forse siamo ancora in tempo, o forse no ma , di fatto, se non siamo andati alle elezioni (e non per via della legge elettorale) è per paura dello spread. 
E' finita. Il capitalismo, dopo il comunismo, è fallito egualmente. Siamo ad un punto di non ritorno. Se non si parte da questo presupposto, ogni genere di tentativo di combattere le speculazioni (chi ?) sarà pressoché un rattoppo. 
Lo spread indica, detto in parole povere, la differenza tra i titoli dei vari stati rispetto a quelli tedeschi che sarebbero i più affidabili.
Cito il grande Crozza e chiudo con quella che, forse, è una speranza: "ma se tutti inseguiamo la Germania, perché, invece, la Germania non rallenta volutamente così siamo tutti a posto ? ... Merkel, fatti un mojito !".

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