lunedì 30 novembre 2009

SCUOLA DELL'OBBLIGO


Considerando la "maladomenica" calcistica con l'addio definitivo alle speranze-scudetto e la perdita del 2° posto, mi conviene scrivere subito un nuovo post anche perché è lunedì e sarei fuori tema col "Buona domenica" che buona non è stata. Con tutte le critiche giustissime che sta ricevendo la squadra di Ciro Ferrara (lui compreso) una cosa va comunque detta: l'Inter ha vinto con un rigore quantomeno dubbio mentre alla Juve ne è stato negato uno nettissimo sullo 0 a 1 ma il calcio è anche questo, l'errore dell'arbitro ci sta anche se, ahimè, negli ultimi anni è unidirezionale, ovvero sempre favorevole ai nerazzurri di Milano, ma nessuno dice nulla.
La premessa era quantomeno dovuta, ora passiamo a parlare di altro. Non ho trovato argomenti particolarmente "nuovi" e significativi nella giornata odierna quindi volevo soffermare la mia attenzione sulle condizioni della scuola italiana. Come molti di voi gia sanno non sono sposato e non ho figli ma, chiacchierando con mia sorella, madre di un bambino di 12 anni, sono venuto a conoscenza di alcuni dettagli che non conoscevo, relativi alla frequenza scolastica, che mi hanno lasciato a bocca aperta. Ero già sufficientemente sdegnato per il fatto che le famiglie italiane devono spendere circa 300 euro per fornire i propri figli dei libri necessari per frequentare il primo anno di scuola media (faccio quest'esempio perché quello a me più vicino). I buoni di acquisto, di fatto, non esistono più e, pur trattandosi di "scuola dell'obbligo", i genitori sono costretti a svenarsi per far studiare i propri figli ma, se parlassimo di università, potrei in parte capire. Qui stiamo parlando, appunto, della scuola obbligatoria. Della scuola che devi fare.... per Legge. Parliamo di quella scuola in cui, se per un motivo o per un altro, non mandi tuo figlio, rischi la denuncia e, se guadagni troppo poco, rischi anche di perdere i tuoi figli. Un genitore povero, quindi, in cassa integrazione o in mobilità o, peggio ancora, senza lavoro non può fare il genitore anche se ha tutte le qualità morali previste dal ruolo. Non è tutto: se con i libri si può provare, in qualche modo, ad arrangiarsi, non è la stessa cosa con la "quota di iscrizione". In Italia per frequentare la scuola dell'obbligo devi avere i soldi per iscrivere tuo figlio. In certe scuole 30, in altre 50, in altre ancora fino a 70 euro per poter iscrivere tuo figlio. Pensiamo ad una famiglia con più di un bambino, una famiglia con due figli deve avere la disponibilità immediata di 700 o 800 euro per poter essere un "bravo genitore", altrimenti non può iscrivere e nemmeno fornire il proprio figlio di tutto quanto necessario....... lo trovate logico ? Mi sembrerebbe più logico e coerente eliminare l'obbligo scolastico visto che, ormai, anche la scuola dell'obbligo sta diventando per pochi e non per tutti.
L'impressione è quella di una società, quella italiana, dove più aumentano l'ignoranza e la poca conoscenza .... meglio è; sembra che chi ci governa abbia il solo ed unico obiettivo di educare ed arricchire culturalmente (qui parliamo del minimo indispensabile) solo chi ha la possibilità economica per farlo. In questo senso sì, servirebbe una Riforma Costituzionale: per obbligare i governi italiani a legiferare in favore di una scuola aperta a tutti: ricchi e meno ricchi; in quel caso e solo in quello si avrebbe una vera democrazia del merito; chi vale emerge, gli altri vanno a fare altri lavori pure utili ma non, diciamo così, "di cultura".
Parallelamente allo schifo appena descritto, va denunciato anche l'utilizzo dei cosiddetti corsi professionali (post e pre diploma) dove i finanziamenti vengono spesi in maniera pressoché inutile e solamente per arricchire questo o quel amico dirigente di un Ente; dove gli insegnanti guadagnano nettamente di più rispetto a quelli della scuola pubblica e dove, ahimè, non si produce materiale umano "arricchito" ed utile alla causa della società.
Il quadro è fortemente negativo ma, purtroppo, reale perché basato su esperienze personali, passate (vedi corsi di formazione) e presenti. Se questa era la riforma della scuola, forse era meglio rimanere "antichi".

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