venerdì 22 aprile 2011

PICCOLE PASSIONI

Chi, in questi giorni di feste religiose, è solito recarsi in chiesa per seguire le funzioni, si troverà ad ascoltare lunghe prediche di questo o quel parroco che, con parole più o meno sue, ricorderà ai presenti che Gesù è morto per noi e per salvarci dal peccato (missione compiuta ?) ... e, soprattutto, riferendosi alla passione ed alle sofferenze di Cristo, ribadirà che il figlio di Dio rinasce in ognuno di noi e che, quindi, bisogna voler bene al prossimo perchè Dio è nel prossimo. Ricordo molto bene quelle che sono le prediche dei preti, in base al periodo dell'anno, avendo frequentato messe e catechismo, in gioventù, per fare la comunione e la cresima ( quattro anni in tutto !) e per aver frequentato una parrocchia per diversi anni perchè fidanzato con una cattolica praticante (oltre 10 anni fa). Se aggiungiamo che sono cresciuto all'oratorio salesiano, posso affermare, senza presunzione, di conoscere bene gli ambienti ecclesiastici, i suoi operatori e quello che professano.
Eppure, anche se la religione di massa del nostro Paese promuove amore e fratellanza e ci si "batte il petto" chiedendo perdono dei peccati, si continuano a perpetrare ed a ripetere periodicamente, piccole passioni di Cristo esercitate sul malcapitato di turno. L'ultimo, in ordine di tempo, è più "vicino" del solito nei fatti di cronaca è il povero Cristo di questa foto. Da tre anni Ernest Johbo, nigeriano 26enne, è in Italia e, l'altra mattina, protestando dinanzi alla prefettura di Caltanissetta per il rilascio del permesso di soggiorno a lunga scadenza (tre anni), si è, probabilmente, creato qualche antipatia tra le forse dell'ordine. Il giovane, infatti, è stato arrestato nel pomeriggio perchè accusato di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. Risultato: Ernest ha patteggiato la pena e, di conseguenza, sarà rimpatriato nel suo paese d'origine.
Ho letto questa notizia sul giornale di ieri ed ho subito notato, dalla foto che vi riporto in questo post, le lacrime del ragazzo e le medicazioni. Ho letto anche l'articolo (de La Sicilia) che, stranamente, non era firmato e del quale mi piace (si fa per dire) riportare il testo: Ernest Johnbo, nigeriano di 26 anni, era stato tra i più "turbolenti" durante la manifestazione di protesta inscenata in mattinata in viale Regina Margherita. Nella serata di martedì, intorno alle 20.30, una pattuglia del Reparto Prevenzione Crimine di Padova (distaccato in città dopo l'allestimento della tendopoli) ha proceduto alla sua identificazione in via Rochester; il controllo si è reso necessario perché la sua presenza, ritenuta sospetta, era stata segnalata da alcuni cittadini al "113" della Questura. Il controllo di Polizia ha consentito di trovargli addosso una grossa pietra che probabilmente voleva lanciare verso una delle tante autovetture in transito in via Rochester. Durante il controllo, però, il nigeriano ha opposto resistenza, spintonando e minacciando i poliziotti che lo stavano identificando. Malgrado fosse stato invitato a desistere da tale comportamento, Ernest Johnbo ha accentuato il suo atteggiamento minaccioso ed è anzi passato alle vie di fatto colpendo violentemente con calci e pugni i poliziotti che comunque non hanno riportato lesioni. Tale comportamento ha comportato l'arresto del nigeriano con l'accusa di resistenza a Pubblico ufficiale. Dell'avvenuto arresto è stata data immediata comunicazione al sostituto procuratore della Repubblica dott. Gabriele Paci. Difensore d'ufficio di Ernest Johnnbo è stato nominato l'avv. Valentina Di Maio. Ieri mattina gli atti dell'arresto del nigeriano sono stati trasmessi alla locale Procura della Repubblica per la successiva richiesta di convalida dell'arresto.
Cominciamo col dire che in via Rochester il via vai di cittadini extracomunitari è continuo e che, quindi, è fortemente improbabile che qualche cittadino ne abbia segnalto la sospetta presenza (???) e continuiamo col dire che il fatto di avere con se una pietra non implichi necessariamente che si voglia lanciare la stessa verso un'autovettura in sosta (geniale deduzione del giornalista anonimo o dei poliziotti ?). Chissà cosa si intende per "identificazione" (visto che il ragazzo è stato pestato) e chissà perchè, con tutti i calci ed i pugni che questi ha dato ai poliziotti, questi ultimi non hanno riportato lesioni (minchia ma ci vuole coraggio pure a scriverlo....). 
Il caso è stato trattato rapidamente e con superficialità e l'avvocato d'ufficio ha patteggiato la pena (non si capisce per cosa !) condannando il giovane al doloroso rientro in patria.
Nessuna legge, nessuna norma, nessun regolamento vigente all'interno dello Stato italiano prevede pene fisiche per coloro i quali dovessero compiere un reato. I poliziotti padovani presenti in città per via dell'emergenza profughi hanno, evidentemente, piccole passioni personali per il pestaggio di gruppo e per sfogare, evidentemente, le tensioni per la perdurante lontananza dalla propria città. 
Gesù o Barabba ? e il popolo risponde sempre Barabba.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

che facciamo? hai pensato a qlcs? io n lo conosco ma in base a quello che leggo sul blog è stata fatta una porcata!

connyviamo ha detto...

io lo conosco,era un assiduo frequentatore del queen lizard ed anche una delle persone più miti che abbia mai conosciuto. stesso maglione dell'anno scorso e stesso carattere di chiunque brama solo il diritto ad esistere. conny

connyviamo ha detto...

io lo conosco,era un assiduo frequentatore del queen lizard ed anche una delle persone più miti che abbia mai conosciuto. stesso maglione dell'anno scorso e stesso carattere di chiunque brama solo il diritto ad esistere. conny

Padre Joseph ha detto...

scrivi: "tra le forse dell'ordine"
...chissà se lo hai fatto apposta ma esprime la realtà delle cose. Vorrei sapere i nomi degli sbirri autori dell'eroica impresa...per ringraziarli, ovviamente. Adesso mi sento molto, ma molto, più sicuro.