martedì 22 aprile 2008

LIBERTA' E DEMOCRAZIA


Parlare di democrazia e di libertà in Italia è ormai una moda. Politici, intellettuali, scrittori, giornalisti. Tutti, quando affrontano un argomento, si appellano ai cosidetti cardini basilari della nostra civiltà, del nostro "quieto vivere".
Vista, però, la condizione della nostra civiltà, diventa sempre più difficile pensare che quella che viviamo sia la vita in uno stato democratico e libero.
L'informazione italiana è controllata e guidata ed i fatti e gli avvenimenti ci vengono raccontati unilateralmente. Ogni giornale è legato ad un partito politico. Ogni giornalista al suo Ordine regionale e le leggi sempre più spudorate ci vengono sbattute in faccia senza darci nessuna possibilità di replica.
Venerdì 25 Aprile, in moltissime piazze italiane, si raccoglieranno le firme per proporre tre referendum affinchè tutto questo possa avere fine

ABOLIZIONE DELL'ORDINE DEI GIORNALISTI
L'informazione del nostro paese, pubblica e privata, è in mano ai partiti politici. E' da sempre cosi', mi si dirà, ma questo non significa che sia una cosa giusta. L'Italia è l'unico paese in Europa dove esiste l'Ordine dei giornalisti. Attraverso questo tipo di sistema chiunque abbia la voglia, l'onestà, la passione e le qualità per scrivere ed informare la pubblica opinione deve essere iscritto all'ordine altrimenti non è "accreditato" a farlo.
Questo fa si che i vertici dell'Ordine abbiano pieno potere e controllo su come e su cosa scriva un qualsiasi iscritto che, di conseguenza, deve stare dentro certi limiti da non oltrepassare se non vuole ritrovarsi senza un giornale su cui scrivere.
Bisogna abolire questo inutile strumento di contro e LIBERARE i giornalisti permettendogli di scrivere LA VERITA' su tutto e su tutti.

ABOLIZIONE DEL FINANZIAMENTO PUBBLICO ALL’EDITORIA
Ogni giornale, dal più importante al più inutile, vive di finanziamenti pubblici. Questi finanziamenti sono SOLDI NOSTRI che vengono "indirizzati" verso i giornali. Ogni partito politico, a seconda della sua importanza, ha uno o più giornali. Questi ricevono, grazie ai partiti, i soldi per esistere. Basta pensare a questo per capire molto facilmente che la stampa italiana non è libera e racconta, a seconda dei punti di vista, la propria verità ma, quasi mai, LA VERITA'.

ABOLIZIONE DELLA LEGGE GASPARRI
Nel aprile del 2004, il parlamento approvava una riforma delle leggi che regolamentano l'emittenza radiotelevisiva, nota come "Legge Gasparri", che introduce alcuni cambiamenti come l'ingiunzione ad alcuni canali di passare alla diffusione per via digitale terrestre e la privatizzazione parziale della RAI. Alla legge venne posto il veo dal Presidente della Repubblica Ciampi.
Anche se successivamente la legge venne rivista con l'aggiunta di una clausola che limita il massimo introito che un singolo conglomerato dei media può guadagnare, essa escludeva i guadagni derivati dal possedere agenzie di raccolta pubblibicitaria, case di produzione e distribuzione cinematofrafiche o discografie.
Secondo molti la legge promossa da Gasparri aumentava il controllo esercitato da Berlusconi sui mezzi informativi. La legge permetteva anche al canale Retequattro di continuare la diffusione per via analogica terrestre. Il decreto è in contrasto con una sentenza del 2002 della Corte costituziona che imponeva a Retequattro di interrompere la diffusione solo analogica nel gennaio del 2004, in modo di liberare spazi alla concorrenza, sia sotto forma di frequenze terrestri che di quote di pubblicità. Tale fatto avrebbe diminuito il valore sul mercato del canale televisivo in questione.
L'Unione Europea, a luglio 2007, chiede all'Italia di modificare in molte parti la legge, altrimenti scatta una multa di 300-400 mila euro al giorno.
Ora proviamo a proporre un referendum che tutti gli italiani dovrebbero firmare.

I meetup di Grillo saranno nelle strade di tutta l'Italia per cercare di far si che tutto questo possa finire con l'unico strumento legale in mano ai cittadini: i referendum abbrogativi per cercare di migliorare il nostro paese almeno nelle cose fondamentali e basilari.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

oh ma sempre le stesse cose scrivi?

l'abbiamo capito che non fai un cazzo tutto il giorno ....ma almeno cambia tema!!!!

o Juve o Grillo mhà!!!

se la libertà di informazione è l'uso improprio che fai tu di internet meglio leggere il "Giornale" almeno so che l'editore è berlusconi e chi scrive scrive per conto suo.

Se uno non è daccordo può semplice non comprarlo.

Ma questa cazzate di abolire i finanziamenti è l'ennesima cazzata inventata da grillo ma per far scomparire i veri valori che hanno e che legano migliaia di italiani sia di dx che di sx.

Dopo la scomparsa delle Destra radicale e della sinistra radicale dal parlamento, vogliamo far scomparire anche l'informazione, di quelle persone che ancora in Italia hanno dei veri valori in cui credere?

Vuoi far scomparire dalle edicole giornali come il Manifesto? l'Unità? Area?
ma riflettete prima di fare della becera comicità?
Vi rendete conto che state diventando un ingranaggio di un sistema molto complesso di marketing, messo in piedi ad arte?

Saluti

P.s. un saluto particolare a peppe a.
L'unico che ha mantenuto intatti i valori di una vita senza svendersi a nessuno.

Gianluca

Anonimo ha detto...

Caro Beppe,
ti scriviamo per evidenziarti qualche limite nel tuo pure importante VDay del 25 Aprile sull'informazione,il più grande dei quali - diciamolo subito - è che con i 3 referendum che proponi ,sostanzialmente si ha UN CAMBIAMENTO DEI MODI MA NON DEI CONTENUTI nel fare informazione in Italia oggi.
Alla FIAT direbbero che questa è un'innovazione di processo (fai le macchine in modo diverso,con robot nuovi) ma non un'innovazione di prodotto (perchè fai comunque le stesse macchine di prima).
Invece in Italia avremmo bisogno di una forte innovazione di prodotto.

--Col referendum sull'abolizione dell'ordine dei giornalisti restringerai il numero di servi a contratto e aumenterai quello dei servi precari freelance.Va bene così,ma non hai cambiato il prodotto,ma solo i modi di farlo,perchè poi chi ha in mano i media non pagherà i freelance "scomodi" come adesso non assume i giornalisti scomodi.
--Con quello sulla cancellazione del finanziamento pubblico all'editoria farai pulizia indistinta fra i fogli senza audience e sinceri amanti della verità e oppositori delle ingiustizie e storture di questo paese.Va bene così,ma ricordiamoci che se si tolgono i soldi poi li si va a cercare nel privato,e nel privato i soldi ce li hanno solo i grandi capitali economici e finanziari.
--Con l'abolizione della legge Gasparri e del duopolio televisivo si sarà ottenuto spazio per altre emittenti di Benetton o Tronchetti Provera o Del Vecchio o Geronzi ; tutti industriali/banchieri che aumenteranno la libertà e completezza dell'informazione?Va bene così,ma anche qui la qualità sostanziale si sposterà di ben poco,il prodotto sarà poco diverso.

Perchè,caro Beppe,sai bene che i veri poteri forti e le vere "caste" che dominano il mondo sono quelli della grande economia e dei grandi capitali,e senza toccare quelli la sostanza non muta,si fanno solo piccoli aggiustamenti.
Meglio di niente,ma poca roba.
Sai bene che se un domani i grandi capitali in Italia decidessero di volersi mangiare la sanità pubblica,basterebbe un loro schioccar di dita e l'esercito dei free-lance si butterebbe come un branco di iene sulle normali crepe che ogni cosa ha;e vedresti tutti i giorni un titolo di prima pagina o un servizio di TG sulla garza che manca,sui sotterranei con la muffa,sugli scarafaggi in qualche cucina,sull'errore di qualche medico che ha danneggiato un paziente (e capita sempre quando si curano milioni di persone al giorno).

E sai bene ,Beppe,che non lo farebbero per il nostro bene,ma perchè i loro padroni hanno ordinato di attaccare la sanità pubblica per ridurci come negli USA.
Eppure,hai visto "Sycho".
Ma dagli appetiti dei capitali privati ,i freelance e i soldi risparmiati per l'editoria non ci salverebbero.
Così come in un quadro di reati in calo - negli ultimi anni meno omicidi,meno rapine in appartamenti,meno scippi(dati del Ministero del'interno) - sono riusciti a farci "percepire" un mondo come una jungla semplicemente dilatando gli spazi televisivi sui crimini nei telegiornali.

Anonimo ha detto...

Voevo solo comunicare all'utente anonimo che ha lasciato questo commento, che quello che viene scritto su questo blog non lo legge Beppe.... ciao

Anonimo ha detto...

fonte l'espresso

L'ultima impresa di questo scarmigliato profeta ha preso di mira Vincenzo Visco e l'Agenzia delle entrate, rei di aver pubblicato sul sito Internet della stessa agenzia le dichiarazioni dei redditi di tutti i contribuenti, già rese pubbliche da una legge vigente fin dal 1973 (ministro delle Finanze Rino Formica). La legge non prevede che le dichiarazioni siano rese note on line poiché all'epoca Internet non esisteva, ma successivamente alcuni giornali utilizzarono questa nuova tecnologia senza che l'Agenzia della privacy avesse nulla da eccepire.

Ma il Grillo di oggi ha da eccepire (e con lui il Codacons) e paragona la diffusione dei 740 ad una sorta di crocifissione, un martirio che deve esser pagato severamente dagli aguzzini e cioè da Visco. A sua volta l'Agenzia della privacy è entrata in fibrillazione e così pure la Procura di Roma che ha aperto un'indagine contro ignoti.

Ma perché Grillo si agita? La risposta è semplice: nell'elenco dei contribuenti c'è ovviamente anche il suo nome (ed anche il nostro); risulta che nell'anno in questione il Profeta abbia dichiarato un reddito di 4 milioni e 200 mila euro. In questa notizia non c'è nulla di scandaloso se non un aspetto: Grillo non ha un lavoro retribuito, la sua esclusiva attività già da molti anni è appunto quella del Profeta politico che 'giudica e manda'. Naturalmente alle sue adunate in teatro i partecipanti pagano un biglietto di ingresso, i più entusiasti versano contributi per finanziare i raduni e acquistano i Dvd dove sono raccolte le parole del tribuno. Questi incassi - ripetiamolo - dovrebbero servire a preparare e diffondere nuove iniziative ma evidentemente c'è un sovrappiù che Grillo considera come proprio reddito personale e che nell'anno in questione ha lasciato nelle sue mani l'equivalente di 8 miliardi di vecchie lire.

Il Nostro, come molti, predica bene e razzola malissimo. Perciò mi sembra giusto annoverarlo tra i personaggi emblematici dell'Italia peggiore.
(08 maggio 2008)

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