sabato 26 aprile 2008

IL MODELLO AMERICANO


Tutti citano gli Stati Uniti d'america quando si tratta di fare paragoni con "la più grande democrazia del mondo".

Forse il riferimento è squisitamente di natura dimensionale, perchè osservando questo grande paese, sicuramente la parola democrazia, spesso, è fuori luogo; non solo per la ben nota propensione alla guerra a livello internazionale, ma anche per i fatti che avvengono al suo interno. In questi casi si finisce sempre col parlare dei cosidetti casi isolati o delle cosidette "mele marce" ma se poi la Suprema Legge americana non condanna chi calpesta la democrazia significa che questa, di fatto, non esiste. Il ragionamento mi sembra fin troppo semplice.

Il video raccapricciante che si vede in questo post ci racconta di una donna fermata per stato di ebrezza che viene pestata a sangue da un "tutore dell'ordine".....ma è notizia fresca quella relativa all'assoluzione di tre poliziotti accusati di aver ucciso un 23enne di colore, Sean Bell, poi rivelatosi disarmato, il 26 novembre 2006. Contro l'auto del ragazzo, la sera del suo addio al celibato, furono esplosi ben 50 colpi. Il processo, uno dei più seguiti e controversi degli ultimi anni negli States, ha scagionato Marc Cooper, Gerscard Isnora e Michael Oliver.
I fatti, quella sera, andarono cosi': Bell si era recato con degli amici in uno strip club per festeggiare l'imminente matrimonio. Gli agenti di polizia erano impegnati a sorvegliare il locale, già da tempo nel mirino delle indagini per prostituzione, droga e uso improprio di armi da fuoco. Uno dei poliziotti all'uscita del club, avrebbe sentito Bell dire ad uno dei suoi amici che possedeva un'arma. Appena l'automobile guidata dal festeggiato si mise in moto, vi fu un impatto con due veicoli civetta della polizia. Solo dopo la sparatoria gli agenti presero atto che il loro sospetto, l'uomo armato, si era dato alla fuga. Ora i tre detective della polizia sono stati assolti da tutte le accuse. Marc Cooper, Gerscard Isnora e Michael Oliver esplosero rispettivamente 4, 11 e 31 dei colpi che quel giorno raggiunsero la macchina del giovane afroamericano che rimase ucciso.

L'Italia, fin dalla sua "liberazione", insegue il cosidetto "modello americano". E' grata agli States per averla liberata dal nazi-fascismo e ne è uno dei più fedeli alleati. Fatti come quelli raccontati sopra, ahimè, sono avvenuti sempre più frequentemente in questi anni anche in Italia(G8 di Genova, il caso "Androvandi", i pestaggi per le discariche in Campania, l'omicicio Sandri, solo per citarne alcuni a memoria) e si teme che possano continuare ad avvenire. D'altronte il modello americano fa scuola e se chi spara 50 colpi di arma da fuoco contro una persona disarmata viene assolto perchè mai la nostra Giustiazia dovrebbe condannare qualche appartenete alle nostre forze dell'ordine ?.

Non è mai giusto generalizzare ma vi è una tentenza, nel nostro paese, a seguire le evoluzioni americane solo nei loro peggiori aspetti e mai nelle poche cose positive che vi sono. Dal 2001 in poi in molti uomini in divisa è scattata una consapevolezza pericolosissima: possono fare quello che vogliono e quello che il loro ISTINTO gli dice in quel momento; massacrare o uccidere avendo la consapevolezza che, quasi certamente, non pagheranno nulla per i propri atti.



2 commenti:

Anonimo ha detto...

GIUSTIZIA PER GABRILE...

26 APRILE 2008 LUIGI SPACCATORELLA HA ANCORA LA RIVOLTELLA


88

Anonimo ha detto...

Due articoletti per stimolere la vostra materia grigia (ammesso che ve ne sia rimasta):

http://informa-azione.info/
toino_no_tav_sul_palco_di_grillo

http://www.infoaut.org/
news.php?id=1443

Che dire se non W le contraddizioni!!